La pandemia, la guerra, l’inflazione, i timori per un’ imminente recessione e, da ultimo, un aumento significativo del costo del denaro. Le difficoltà che le piccole e medie imprese italiane hanno dovuto e devono affrontare sembrano non avere fine. Eppure, non hanno smesso di investire ed innovare, come dimostrano la rapidità e la solidità con cui la manifattura si è ripresa dalla crisi del Covid-19.
Nemmeno adesso, nonostante tutte le incertezze, possono fermarsi, osserva Andrea Prete, presidente di Unioncamere, che assime al Sole 24 Ore ha organizzato l’evento digitale “Finanza per PMI: istruzioni per l’uso”, pensato proprio per far conoscere alle piccole aziende tutti gli strumenti finanziari alternativi, o comunque complementari, al tradizionale credito bancario su cui fare affidamento per continuare a far crescere la propria impresa. Strumenti come Crowdfunding e Private Equity, Mini Bond, Venture Capital e Collocamento in borsa, ma anche i tanti incentivi finanziari legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“le PMI sono l’ossatura dell’economia del nostro Paese – ha detto il direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, introducendo l’evento-. Negli ultimi tre anni hanno dovuto affrontare sfide impensabili, eppure hanno realizzato una ripresa formidabile, che ora però deve fare i conti con la scarsità di materie prime e i costi dell’energia”. Per fare fronte a queste difficoltà servono ulteriori investimenti, osserva ancora Prete, per acquisire nuove tecnologie e competenze, “soprattutto nell’ambito della sostenibilità e della digitalizzazione. A sostegno di questi investimenti esistono alcuni strumenti con i quali molti piccoli imprenditori non hanno ancora piena dimestichezza”.
Un tema fondamentale per un Paese come l’Italia, povero di capitali ma ricco di imprese, tante piccole e piccolissime, che fino a oggi hanno utilizzato in minima parte queste modalità di finanziamento. L’apertura ai capitali è strategica per sostenere la crescita e allontanare lo spettro della recessione: offre le risorse e il sostegno per avviare percorsi di managerializzazione delle imprese, la loro crescita sui mercati internazionali, per finanziare nuovi brevetti o certificazioni, ma anche operazioni di fusione e acquisizione, come spiega la Prof.ssa Anna Gervasoni, docente di Economia all’Università Liuc e Direttore Generale di AIFI (Associazione italiana Private Equity, Venture Capital e Private Debt). Il mercato del Private Capital è ancora relativamente limitato nel nostro Paese, con circa 160 operatori italiani ed esteri, che guardano con grande interesse al mondo delle start up e sempre più anche a quello delle piccole imprese, laddove si tratti di aziende innovative, spiega Gervasoni.
Opportunità interessanti provengono anche dal mercato dei Mini Bond (titoli di debito emessi per importi contenuti ), che in Italia vale circa 1miliardo di euro l’anno e negli ultimi dieci anni ha generato una raccolta di oltre 2,8 miliardi per le Pmi, su 8 miliardi raccolti dal totale delle imprese, secondo i dati del Politecnico di Milano. “Il valore medio delle emissioni è ancora basso – spiega Giancarlo Giudici, Professore di Corporate Finance al Politecnico e direttore scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting e Minibond-. Ma ci sono grandi opportunità, anche grazie alle crescenti garanzie offerte da soggetti istituzionali, regionali, nazionali o europei”. Inoltre, l’attenzione per i temi della sostenibilità sta spingendo il mercato dei Mini Bond “green”.
Piccolo ma in forte crescita è poi il mercato della finanza digitale, in particolare legato al Crowdfunding : “Gli strumenti più interessanti per start up e Pmi sono l’Equity e il Lending Crowdfunding, che insieme hanno generato risorse finanziarie per 430 milioni di euro tra luglio 2021 e giugno 2022, con una crescita del 27% rispetto ai 12 mesi”, dice Roberto Brero, senior manager di Innexta. Infine, c’è tutta la partita degli incentivi rivolti alle Pmi e legati al Pnrr, come ricorda Luca Onnis, coo Warrant Hub-Tinexta Group, tra cui nuovi contributi destinati a coprire gli extra-costi legati al caro energia.
Gi.M.
Da Il Sole 24 Ore